CorradoConfalonieri
CorradoConfalonieri, venerato il 19 febbraio, giorno della sua morte nel 1351, era un frate francescano del Terzo Ordine Regolare. Originario del borgo di Calendasco, in provincia di Piacenza, dove nacque nel 1290, era discendente di una nobile casata guelfa fedele alla Chiesa.
La sua conversione e l'avvicinamento alla fede arrivano in seguito ad un fatto accadutogli durante una battuta di caccia nelle campagne piacentine assieme ad amici e familiari. Infatti insoddisfatto per la scarsa resa della battuta di caccia, appicca il fuoco tra le steppaglie per stanare qualche preda. Questa sua ingenuità porterà alla distruzione di boschi e case. Nascondendo la sua responsabilità, viene incolpato e condannato un contadino. Non dandosi pace per l'ingiustizia causata, si costituisce perdendo tutti i terreni posseduti come risarcimento per i danni causati.
Corrado, di comune accordo con la moglie Giovannina, così come prescritto dalla regola dei Terziari, veste il saio da frate mentre la moglie quelli di clarissa. Resta nel piacentino fino al 1335, anno in cui comincia a seguire una vocazione anacoreta che rinnega tutto il materiale per dedicarsi esclusivamente alla cura dello spirito. Percorre l'Italia per 5 anni fino a raggiungere la città di Noto nel 1940.
Per due anni, ospite di Guglielmo Buccheri, altro eremita ex scudiero, soffre le attenzioni dei fedeli che gli chiedono consigli, quindi decide di ritirarsi in una zona inospitale quale la Grotta dei Pizzoni in piena solitudine e meditazione. Da quel momento iniziano le guarigioni miracolose ad opera delle sue preghiere.
Il miracolo più ricordato dalle masse è quello dei pani, infatti in piena carestia (1348-1349) dispensava pane caldo, impastato dagli Angeli, a chiunque si rivolgesse a lui in piena fede. Anche il Vescovo di Siracusa, che visitò il santo nel suo eremo netino, ricevette in dono un fragrante pane caldo, constatando personalmente come Corrado non avesse nulla a disposizione per la preparazione e la cottura.
Morì il 19 febbraio del 1351 in ginocchio con gli occhi al cielo.